SPORT E DIRITTI
PARITA DI GENERE NELLO SPORT
Equità sportiva tra uomini e donne. Le donne statisticamente sono meno rappresentate nei ruoli di dirigenza nella Capitale. L’equità sportiva è un principio secondo cui uomini e donne devono avere pari accesso, pari opportunità e pari condizioni nella pratica sportiva. A Roma oggi esiste ancora un divario: meno ore negli impianti per lo sport femminile, meno risorse, meno visibilità, meno sostegno strutturale. 1. Accesso agli impianti e alle risorse. Le associazioni che chiedono spazi devono presentare dati disaggregati: chi pratica cosa, in quali orari, con quali numeri. Se una disciplina femminile è sotto-rappresentata, Roma Capitale può riequilibrare l’assegnazione. 2. Investimenti nel settore femminile I contributi pubblici destinati allo sport prevedono equità: strutture, allenamenti, progetti, tornei, formazione. Non è un obbligo punitivo: è un freno a mano tolto. Dove il mercato non compensa, interviene il pubblico. 3. Monitoraggio e trasparenza Roma Capitale introduce un modello di rendicontazione obbligatoria, con dati separati. Ogni anno viene pubblicato un report sullo stato dell’equità sportiva. La logica di fondo è che non si toglie nulla allo sport maschile: si alza il livello dello sport femminile finché le curve non coincidono.
DIRITTI LGBTQ+
Il progetto crea un sistema sportivo cittadino che garantisce sicurezza, inclusione e pari diritti per tutte e tutti. Prevede campagne permanenti negli impianti, formazione obbligatoria del personale, spogliatoi e bagni inclusivi, attività sportive aperte e partnership con club professionistici e associazioni LGBTQ+. Introduce regole uniche anti-discriminazione per tutte le strutture e costruisce una rete ufficiale dei “Club Inclusivi di Roma”. Obiettivo finale: la candidatura di Roma agli EuroGames, consolidando la città come capitale europea dello sport inclusivo.