Il mondiale di rally a Roma perchè non si fa più ad Ostia?

Pontile di Ostia Lido di Ostia Roma

Negli anni in cui il Mondiale di Rally faceva tappa a Ostia, il territorio viveva un vero boost: flussi turistici, negozi pieni, visibilità internazionale e una narrazione positiva che raramente si vede sul litorale. L’evento funzionava, generava economie e — diciamolo — portava anche un certo fascino che sapeva accendere l’orgoglio di residenti e operatori.

E allora perché non si fa più?

La realtà è che il Rally è stato progressivamente “spinto fuori” da Ostia per una combinazione di scelte organizzative e istituzionali. Nessuna motivazione tecnica insormontabile: parliamo di una decisione politica-amministrativa, figlia di priorità cambiate, timori legati all’impatto sul traffico e una scarsa volontà di gestire un evento complesso ma ad altissimo ritorno. Risultato: Roma ha perso una vetrina internazionale e Ostia ha perso lavoro, indotto e visibilità.

Ma non c’è alcun motivo per cui non si possa riportarlo.

Se altre città italiane ed europee ospitano rally di livello mondiale in contesti urbani sensibili, è evidente che Ostia potrebbe farlo di nuovo. Con un’amministrazione determinata, una regia tecnica competente e un dialogo serio con gli organizzatori, il Rally potrebbe tornare a essere un grande asset per il litorale: più presenze, più economia, più identità territoriale.

La domanda vera non è se si può fare, ma perché non si è voluto più farlo.
E la risposta, oggi, è semplice: è mancata la volontà politica.