UNA AZIENDA PARTECIPATA PER LO SPORT

Roma è l’unica grande capitale europea priva di una struttura dedicata e integrata alla gestione del sistema sportivo urbano. Mentre realtà come Milano (Milano Sport S.p.A.), Barcellona (Institut Barcelona Esports) e Parigi (Paris Sport) dispongono di soggetti giuridici specifici che coordinano impianti, politiche sportive, eventi e manutenzioni, a Roma tutto è frammentato tra uffici, municipi e dipartimenti.

Questa dispersione genera inefficienze, tempi lunghi, costi duplicati e – soprattutto – l’assenza di una regia unica per le politiche pubbliche dello sport. La creazione di una partecipata dello sport, una vera “Sport City Roma”, consentirebbe di: Centralizzare la gestione e la manutenzione degli impianti comunali, garantendo standard uniformi e investimenti programmati. Semplificare le procedure di affidamento e riqualificazione, superando l’attuale paralisi amministrativa.

Attrarre fondi europei e privati con una struttura più snella, in grado di partecipare a bandi e partenariati pubblico-privati. Promuovere lo sport come leva sociale e turistica, coordinando eventi, scuole e grandi manifestazioni. L’istituzione di una Sport City Roma rappresenterebbe dunque non una duplicazione, ma una razionalizzazione funzionale, in linea con i modelli europei e con la visione di una Capitale che si prepara finalmente ad avere una politica dello sport moderna, unitaria e strategica.

 Opportunità strategiche di Sport City Roma

(partecipata dedicata alla gestione integrata di sport, impianti, eventi e finanziamenti)

1. Accesso diretto a finanziamenti nazionali ed europei

  • Possibilità di partecipare direttamente a bandi UE (ESF+, ERDF, Horizon Sport, Interreg).
  • Ottenimento di fondi PNRR residui e nuovi programmi 2027-2034.
  • Possibilità di costruire partenariati pubblico–privati (PPP) senza i vincoli lenti dell’amministrazione.
  • Capacità di attrarre sponsor e investitori perché è un soggetto giuridico flessibile.

Tradotto: meno burocrazia, più risorse.


2. Gestione centralizzata degli impianti sportivi

  • Un’unica regia per manutenzioni, investimenti e calendarizzazione.
  • Stop frammentazione tra municipi, uffici e dipartimenti.
  • Pianificazione pluriennale invece di “toppe” stagionali.

Dal caos all'organizzazione.


3. Affidamenti più rapidi e trasparenti

  • Possibilità di affidare impianti con bandi chiari e tempi certi.
  • Superamento delle gare infinite che tengono gli impianti chiusi per mesi/anni.

Meno carte, più sport.


4. Rientro economico diretto

  • La partecipata può produrre ricavi: eventi, sponsorship, merchandising, concessioni - servizi.
  • I ricavi restano nel settore sportivo comunale (non finiscono nel bilancio generico).

5. Monitoraggio e KPI certi

  • Dati su: numero utenti, manutenzioni, prenotazioni, ricavi.
  • Modello data–driven: non opinioni, numeri.

6. Sport come leva turistica

  • Progettazione e gestione di eventi sportivi nelle periferie 
  • Pacchetti “sport + turismo” con federazioni, reti alberghiere, DMO.

7. Riduzione dei costi per il Comune

  • Economy of scale: una sola struttura negozia per tutti.
  • Standardizzazione per interventi e forniture.

Pagare meno, ottenere di più.


8. Velocità operativa

  • Può assumere figure tecniche (project manager, ingegneri, fund specialist).
  • Non è ingessata come l’amministrazione.

9. Applicazione del “Reddito Sportivo / Fondo Capitale per lo Sport”

  • La partecipata cura i rapporti con le strutture convenzionate.

10. Governance e reputazione

  • Trasparenza totale: bilanci autonomi, controlli chiari, responsabilità definita.
  • Un unicum politico: Roma diventa capitale dello sport come infrastruttura sociale.